1941. Mancano pochi mesi, e poi soltanto settimane, al D-Day. Gli Alleati hanno radunato una finta armata aerea e navale nell'East Anglia, in modo da dirottare l'attenzione dei tedeschi verso le spiagge di Calais e allontanarla dalla Normandia, dove è effettivamente previsto lo sbarco.
Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra è ormai lontana. È nato in Alsazia da madre francese: parla così bene la lingua materna che non ha avuto difficoltà a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle SS. Racconta la sua storia senza alcun rimorso.
Eroe o tiranno, cinico o appassionato, artefice del proprio destino o strumento inconsapevole delle trame della storia, su Napoleone Bonaparte non è mai stato formulato un giudizio univoco e definitivo.
Forse nell'intero corso della storia nessun uomo ha destato emozioni così opposte e intense, né attirato così tanta ammirazione, paura e disprezzo.
Forse nell'intero corso della storia nessun uomo ha destato emozioni così opposte e intense, né attirato così tanta ammirazione, paura e disprezzo.
Dopo Nero a Manhattan e Requiem per una pornostar, Jeffery Deaver ci regala l’ultima avventura della “Trilogia di Rune”. Nella New York dello strapotere dell’informazione, una storia serratissima, in cui dietro il paravento del grande giornalismo si nascondono volgari menzogne e pericolosi inganni.
Dei sei romanzi di Jane Austen, questo è il primo in ordine di tempo e insieme il suo capolavoro. Quando lo scrisse la Austen aveva ventun anni e un'amica di famiglia l'eveva definita "la più graziosa, sciocca, leziosa farfalla in cerca di marito che sia dato incontrare".